venerdì 3 aprile 2015

Prato - Reggiana 1-1

Ancora di mercoledì. Ebbene sì, per due volte nel giro di meno di un mese ci ritroviamo a fare i conti con una gara in programma alle 14.30 di un giorno feriale. C'è nuovamente da popolare uno stadio. Uno stadio già svuotato di per sè da ogni entusiasmo, già privo di ogni illusione, già, solo e unicamente, di coloro che la partita non fanno nemmeno conto che si giochi. Una gara, contro la Reggiana, incastrata tra chi esce prima da lavorare e chi il permesso non lo può o non lo riesce ad ottenere. Tra chi si sintonizza su uno stramaledetto sito dal proprio ufficio e chi, l'ufficio, non ce l'ha. Una gara incuneata nella vita di tutti i giorni di persone che studiano, lavorano o quant'altro, di persone per cui solo e unicamente il calcio dovrebbe essere fatto. Noi ci siamo. Comunque. Nelle nostre possibilità e nella luna storta o meno storta del nostro datore di lavoro. Ci siamo perché, oltre ogni qualsivoglia discorso, questa lotta la vogliamo e la dobbiamo vincere.
Perché il calcio è di chi lo vive, non di chi lo compra.
NO AL CALCIO MODERNO! AVANTI ULTRAS!

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