lunedì 10 ottobre 2011

Andria-Prato 1-0

Credo fermamente che lo scopo principe di un blog come questo sia quello di fare informazione, per far capire sia da dentro sia da fuori come ci comportiamo e con che cazzo di sistema di merda abbiamo a che fare ogni giorno.
I diari di bordo non mi piacciono granchè ma, sopratutto in questo caso, mi pare utile fare chiarezza su quanto successo ieri. Chiarezza che potrà poi essere utile a chi, come noi, magari un giorno si troverà nella stessa situazione o a chi non comprende bene come sono andate le cose.
Detto fatto quindi: ci ritroviamo che è sempre notte ed alle ore 5 partiamo con gli occhi cisposi e senza aver praticamente dormito alla volta della Puglia. Il mezzo è na macchinaccia da 7 adattata a pulmino dove stiamo pigiati e stretti come le sardine.
Tolta qualche sosta causa vesciche gonfie di birra arriviamo presto nel profondo Sud, dove troviamo il diluvio universale, strade allagate e una temperatura a dir poco proibitiva.
Intorno alle 12.30 siamo comunque di fronte allo stadio dove grazie alla gentilissima società locale, che si assume completamente la responsabilità del nostro ingresso, riusciamo senza problema alcuno a farci fare i biglietti per il settore locale che però ci permetteranno l'ingresso nel settore ospiti (essendo sprovvisti di tessera questa è l'unica soluzione per farci entrare).
Pagati i biglietti ci concediamo un buon pranzo a base di pecorino e affettati, diamo fondo alle nostre riserve di birra e ci gustiamo un ottimo caffè e ammazza a prezzi che dalle nostre parti non vediamo dai tempi della guerra. Siamo contenti e gasati, anche stavolta siamo riusciti nell'impresa e anche stavolta abbiamo portato avanti la nostra idea senza scendere a compromessi con nessuno.
E invece ci sbagliavamo.
Arriviamo intorno alle 14 davanti il settore ospiti(dove capeggia la scritta "Ospite tesserato lecchino dichiarato") e ci troviamo di fronte una situazione surreale.
Gli steward ci farebbero entrare senza problemi (e vorrei anche vedere visto che ci presentiamo biglietto alla mano), gli sbirri idem, tutto apposto finchè non compare sullo sfondo un tipo occhialuto qualificatosi come questore.
Sarà che siamo pochi, sarà che abbiamo già il biglietto, l'atteggiamento del suddetto questorino si fa subito provocatorio e irritante, comincia a sbraitare venendoci sul muso, ci identifica e riparte con i vaneggiamenti minacciando diffide e quant'altro.
Passa un'oretta e siamo ancora li a discutere, i toni e le minacce di daspo si fanno però troppo accessi e decidiamo di desistere venendo costretti a risalire sul pulmino e a tornare indietro.
Chiediamo ovviamente il rimborso dei soldi, che ci vengono resistuiti si però senza la prevendita che avevamo regolarmente pagato e, quindi, ci tocca discutere anche per riavere qui pochi spiccioli che però son nel nostro diritto.
Prima di andarcene chiediamo di poter entrare per attaccare lo striscione che avevamo preparato in memoria delle vittime della tragedia di Barletta. L'onnipresente questore si rifiuta, mostrandosi ostile anche alla semplice solidarietà. Dopo un altra mezz'ora abbondante di discussione riusciamo però ad ottenere il lasciapassare (grazie sopratutto ad un poliziotto originario di Barletta appunto) e, in un clima surreale, due di noi entrano ed appendono il tutto rivendo anche ringraziamenti e scuse dalle fdo locali, alla faccia del questore.

Mentre siamo dentro riusciamo anche a vedere il gol che l'Andria ci segna, giusto per mantenere il nostro morale sempre alto.

Il resto poi sono km e ore di autostrada che passano tra risate, storie improbabili, car parking sex sotto la guida del Celebrale e altre mille minchiate. Di quello che è successo non parliamo neanche un secondo tanto è lo sdegno verso un sistema evidentemente senza senso.
Torniamo a Prato stanchi morti ma a testa alta e con un infinito orgoglio dentro di noi.
Alla faccia di tutti, non si molla un cazzo.


NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO!

1 commento:

Prato1908 ha detto...

A TESTA ALTISSIMA!