La più importante e forse la più utile battaglia che, però, ci sentiamo di portare avanti riguarda quella sulla libera informazione a riguardo di questo scellerato provvedimento ideato dal ministro Maroni.
Non sarà certo un minuscolo blog di un insignificante gruppo a smuovere qualcosa ma, intanto, è bene che certe notizie circolino, anche al di fuori dei circuiti prestabiliti (e spesso pre-censurati) dei media nazionali.
L'idea è questa: dare spazio e voce, senza discriminazioni o polemiche, a tutte quelle iniziative che da una parte o dall'altra cercano di dare una mano ai temibili e facinorosi Ultras nell'ennesima e durissima guerra contro la repressione delle nostre libertà.
Oggi vi piazzo l'iniziativa di una società seria e con i controcoglioni, che, evidentemente, fa del rispetto verso i propri tifosi un punto fermo, cosa che qui a Prato non sanno neanche cosa significa.
Tessera del tifoso, le ipotesi di dialogo del Padova
Trasferte vietate, la società è preoccupata. E sul tema interviene anche la politica
Il tutto, però, a discrezione dell'Osservatorio che per quanto riguarda il Padova ha sistematicamente vietato tutte e tre le richieste di via libera alle trasferte (tornando anche sui propri passi come accaduto per la sfida iniziale alla Sampdoria) arrivate in questo inizio di stagione da Viale Rocco.
Uno scenario desolante, che ha visto poche centinaia di tifosi biancoscudati sugli spalti negli ultimi due derby, spingendo sia il presidente Cestaro che la sua vice Carron a chiedere agli Ultras di rivedere le proprie posizioni e farsi la tessera per «amore della maglia».
La Tribuna Fattori (così come la stragrande maggioranza degli ultras italiani) rimane ferma sul fronte del no, proprio in momento d'oro per la squadra di Dal Canto, che si vede praticamente privata del sostegno lontano dalle mura amiche. Una matassa ingarbugliata per la quale non si intravede al momento alcuna soluzione. O no?
La risposta potrebbe arrivare dalle istituzioni e in questo caso sono già pronti a scendere in campo due politici padovani, di visi dallo schieramento, ma uniti nelle fede biancoscudata.
Michele Toniato (Idv) presidente della Commissione Sportiva del Comune di Padova, non vuol sentirsi appiccicata l'etichetta di «difensore degli ultras», ma ha le idee chiare: «Così com'è non va - spiega - Capisco Cestaro che guarda ai propri interessi e non ha piacere nel vedere un settore ospiti mezzo vuoto in trasferta, ma al momento attuale la tessera mi sembra uno strumento inutile. Il problema di fondo è la grossa disinformazione che regna al riguardo. In quanti sanno cosa sia realmente la tessera e a cosa possa essere utile?». Primo passo, far emergere il problema. «Sto cercando di organizzare un convegno alla presenza di tutte le parti interessate. Rappresentanti della tifoseria, del Calcio Padova e della Questura. Solo affrontando la questione si può cercare di migliorare lo stato attuale delle cose».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Enrico Pavanetto (Pdl) assessore provinciale alla sicurezza: «Da tifoso biancoscudato so quanto sia difficile dover rinunciare alle trasferte, ma non trovo giusto che la dirigenza chieda un passo indietro ai ragazzi della Fattori. Sarebbe una decisione anacronistica». Come risolvere allora il problema? «Io sarei pronto a far da mediatore tra tifosi e istituzioni per arrivare ad un'intesa. Ma ci vuole la buona volontà di tutti e il sapersi venire incontro. Devono fare un passo i ragazzi della tribuna Fattori ma anche il mondo politico. Il ministro Maroni con quest'iniziativa ha perso una fetta di elettorato e dovrebbe avere l'umiltà di rivedere la questione».
Cosa non va? «Io sono contro la tessera per mille motivi. Non è uno strumento che serva a risolvere la violenza negli stadi. Le famiglie, almeno a Padova, stanno lontane dallo stadio non certo per colpa della violenza. Per riavvicinare la gente al calcio occorre studiare manovre diverse, che tutelino in ogni caso la legalità».
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