sabato 18 dicembre 2010

Più DASPO per tutti


Era questo lo striscione che campeggiava in tutte le curve d'italia nell'ottobre del 2001 che voleva porre l'attenzione sul giro di vite cui si stava assistendo negli stadi a causa delle norme sempre più repressive messe in atto dai governi(di destra e di sinistra) come la legge 377 sulla violenza negli stadi e l'istituzione del DASPO(divieto di accesso alle manifestazioni sportive).
Il DASPO, ricordiamo, può venire emanato dalle questure nei confronti di chi è ritenuto "pericoloso" (e spesso usato a sproposito, senza prove concrete ma basta il semplice sospetto) ma non punisce chi commette realmente un reato bensì colpisce nel mucchio criminalizzando il tifo organizzato. Ebbene questo "domani" preannunciato in quel 2001 sembrerebbe arrivato. Quello che è successo pochi giorni fa nelle piazze e per le strade di Roma è stato un ottimo pretesto per "Bobo" Maroni (colui che ha ideato la famigerata tessera del tifoso) per trovare ampi consensi nell'opinione pubblica ai fini di applicare la legge speciale( il DASPO) al resto della società con quello che si chiamerebbe ASBO ovvero anti-social behaviour order(già presente in inghilterra) . In questo modo si toglierebbero dalle piazze, dalle manifestazioni politiche e dai comizi gli indesiderati ovvero coloro che la pensano in modo diverso che potrebbero disturbare o interrompere la messa in scena del pensiero unilaterale senza possibilità di dissentire. Come negli stadi così nei comizi politici la libertà di espressione viene tarpata usando come pretesto un fatto che riesce a scuotere "nel modo giusto" l'opinione pubblica. Vorrei anche brevemente ricordare che lo stesso Roberto Maroni promotore di questa serie di norme liberticide è stato protagonista di episodi violenti per essersi opposto alla perquisizione della polizia del 18 settembre 1996 nella sede del partito in via Bellerio a Milano. “Nel caos, tra gli altri, Maroni avrebbe «afferrato per le gambe e trascinato a terra» due poliziotti.” (Fonte: Corriere della Sera del 11 Novembre 2001, Pag 17) e per quella giornata di scontri tra ispettori della Digos e dirigenti del Carroccio, la quarta Corte d' appello di Milano ha inflitto 4 mesi e 20 giorni di reclusione al ministro Roberto Maroni per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Tengo a precisare che questa non vuole essere una riflessione politica ma solo un'osservazione su quanto le curve d'italia avevano preannunciato diverso tempo fa. Quelle curve diventate sempre più un laboratorio di controllo sociale che in questi anni hanno subito una privazione di libertà crescente che dal DASPO ( istituito ormai 20 anni fa con modifiche varie nel corso degli anni) passa per telecamere,tornelli e biglietti nominali fino ad arrivare all'eliminazione degli strumenti del tifo come striscioni, megafoni, fumogeni e tamburi fino a mettere il bavaglio alle curve: per esempio un coro può essere additato di razzismo e condannato quando in parlamento il razzismo viene legalizzato. Un vero e propro stato di polizia in cui non ci si può prmettere di essere diversi, di disturbare lo spettacolo così come lo vogliono, di avere voci fuori dal coro, di avere un'idea propria ma bisogna reprimere il diverso e chi disturba il normale ordine sociale a favore di una società preordinata, prestabilita a tavolino in cui la fantasia delle persone viene requisita ed in cui il controllo delle masse sia totale.


"Leggi speciali: oggi per gli ultrà oggi in tutta la città"

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