Come al solito, nel nostro piccolissimo, cerchiamo di farci portatori di cause troppo spesso dimenticate da i grandi mezzi di comunicazione, se poi questa dimenticanza sia un caso o no lo lasciamo decidere a voi.
Chiediamo solo che finiscano una volta per tutti i soprusi gratuiti delle forze dell'ordine e, sopratutto, vogliamo ed ESIGIAMO che i signori col casco blu la smettano di essere immuni ad ogni legge e ad ogni provvedimento, quasi come non fossero dei cittadini come noi.
Chi ha sbagliato và punito, sempre e comunque, qualsiasi divisa indossi.
Come per Gabriele, Federico, Stefano e le altre vittime della "febbre da divisa" urliamo e urleremo sempre a squarciagola:
GIUSTIZIA PER MARCELLO!!!
Da "Il Tirreno" del 19-05-10
Era l’11 luglio 2003. Marcello veniva trovato morto in un lago di sangue dentro il carcere Le Sughere di Livorno. Per la giustizia italiana Marcello è morto “per cause naturali” (sentenza di archiviazione del 2004), e per “aritmia cardiaca” (richiesta di archiviazione del marzo 2010).
La madre di Marcello e tante persone solidali che l’hanno accompagnata in questi sette lunghi anni continuano, ancora oggi, a chiedere
VERITÀ E GIUSTIZIA !
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Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Livorno Rinaldo Merani ha archiviato stamani l'inchiesta sulla morte di Marcello Lonzi, detenuto morto nel carcere delle Sughere l'11 luglio 2003.
LIVORNO. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Livorno Rinaldo Merani ha archiviato stamani l'inchiesta sulla morte di Marcello Lonzi, detenuto morto nel carcere delle Sughere l'11 luglio 2003.
Lo stesso pm Antonio Giaconi aveva chiesto l'archiviazione della posizione dei tre indagati, un compagno di cella di Lonzi accusato di omicidio preterintenzionale, e due agenti della polizia penitenziaria per omessa vigilanza. Ma la famiglia di Lonzi aveva fatto opposizione. Secondo il gip, comunque, Lonzi morì a causa di un malore.
Il gip, inoltre, ha ritenuto che l'inchiesta sia stata esaustiva nell'escludere responsabilità dolose o colpose. Già nel 2004 lo stesso Merani aveva archiviato una prima inchiesta su questo decesso in carcere. Fuori del tribunale, durante l'udienza, una ventina di persone ha manifestato con striscioni contro la decisione della procura livornese di chiudere l'inchiesta senza individuare il responsabile di un presunto pestaggio in cella.
Quando Maria Ciuffi, la madre di Lonzi, piangendo ha annunciato ai presenti l'esito dell'udienza si sono levate grida all'indirizzo del tribunale come "vergogna" e "Stato assassino". "Me l'aspettavo - ha spiegato Maria Ciuffi fuori dal tribunale - ma la speranza di una mamma non finisce mai. Con la procura di Livorno ho chiuso. Ringrazio chi mi ha aiutato a combattere in questi sette anni. Purtroppo ho perso". La madre di Lonzi ha annunciato che, dopo aver letto le motivazioni del giudice, presenterà ricorso.
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