martedì 25 maggio 2010
Tifosi di niente, tifosi di nessuno, tifosi dell' A.C. Prato 1908!
Quando il calcio viene privato della componente umana, quello che resta è soltanto un pallone sgonfio.
Potremo forse definirci delle cavie da laboratorio o degli avanguardisti riguardo il fenomeno della desertificazione degli stadi. Il tifoso è il motore del calcio, ovunque nel mondo.
Se in Serie A, ogni partita fosse senza spettatori, il giocattolo-calcio durerebbe un mese. Un mercato come il calcio funziona, solo se è appetibile, solo se c'è qualcuno che ti segue, guarda, spende soldi.
Il problema di Prato e della sua squadra di calcio è questo.
Il disinteresse generale che c'è attorno a questa società dai 101 anni compiuti!.
E la colpa è di tutti, dai tifosi agli imprenditori, dai politici ai giornalisti, se allo stadio ci sono 150 persone. Perché ognuno è responsabile di aver permesso ad un privato di prendersi e rovinare un bene di tutti, un ideale, una passione, un motivo di vanto.
E' compito di tutti impegnarsi a far sì che l'AC PRATO 1908, sia tolto dalle mani del Sig. Andrea Toccafondi, che ormai con la città di Prato non ha nessun legame, in quanto stabilmente fuori Prato per i propri affari, senza portare nessun beneficio economico alla nostra città, senza far intravedere nessun interesse di crescita verso il Prato Calcio, ma anzi più volte pronto a spendere parole disprezzanti verso tutti i pratesi, politici compresi.
Una persona che si loda del modo con cui dirige la baracca, ma i cui risultati di un lavoro trentennale raccontano solo di tante sconfitte, di una misera Coppa Italia in 30 campionati anonimi di C1 e di C2, di un cronico isolamento verso il resto della città svuotando il Lungobisenzio da pubblico e sponsor, tutte imprese così difficili da dimenticare che anche i famosi “bilanci sani” passano in secondo piano di fronte a cotanto fallimento sportivo!
Noi tutti ci siamo fatti rubare da sotto il naso un patrimonio collettivo da un affarista menefreghista che sa soltanto curarsi dei propri interessi, senza rendere in cambio niente a nessuno!
Le discussioni delle ultime settimane sono servite a ridare linfa e voce a chi non si è ancora arreso a vedere la nostra squadra conficcata sempre più ai limiti del professionismo.
Quello che interessa a noi e a tutti i tifosi biancazzurri è che si torni a considerare il Prato un bene popolare, e che la politica si adoperi fino all'ultimo per riprenderselo e mettere tutti, imprenditori e sportivi e infrastrutture, in condizione di poter ambire a tutt'altri palcoscenici.
Da parte nostra, fino a che la situazione non cambierà, non smetteremo di portare avanti la contestazione, in città e in ogni stadio in cui l' AC Prato 1908 giocherà. A scanso di equivoci.
Curva Ferrovia Prato
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento