
Solo qualche giorno fà postavo qua sopra un intervento con una foto e un cazzo di slogan,riguardante la mia città e tutto quello che in parte rappresentava.
Scelsi,appositamente,di non commentare o aggiungere nulla a quell'immagine poichè rappresentava un urlo di rabbia,e le grida, se contornate da qualcosa di non strettamente necessario, perdono inevitabilmente la loro forza.
Ieri sera poi, nel freddo del magazzino della Rifinitura Santo Stefano e nel silenzio dei telai spenti, ho risentito quell'urlo, forte e disperato, che però molto spesso non viene ascoltato da nessuno.
Credo sia la prima volta in cui, un gruppo nutrito di persone rappresentate una comunità, và contro ai caratteri fondamentali di quella stessa comunità o gruppo di persone, caratteri che in questo caso si riassumono in una sola, singola parola: Orgoglio.
Quell' orgoglio che ci contradistingue tutti, tutti noi pratesacci che passiamo le giornate a bociare e a portarsi dietro il sorriso uno con l'altro, per noi, uno dei popoli più orgogliosi del mondo, metterlo da parte è uno sforzo sovrumano.
Altro paio di maniche è mettersi in ginocchio, davanti ad uno stato che noi per primi sappiamo non esistere, davanti all' Italia intera che bastava si sintonizzasse su quel canale a quella determinata ora per leggere la morte negli occhi di gente che ha fatto del lavoro la propria vita.
C'è poi chi avrà preferito il Grande Fratello o La Fattoria o uno di quei mille programmi che ci sono in televisione, ci sarà chi avrà sorriso sotto i baffi a pensare come sono riddoti i poveri pratesi, ci sarà chi si è sbronzato ad una festa o chi si è semplicemtne divertito cercando di buttare nel cesso il più in fretta possibile una serata che, almeno per una parte, una piccola parte, tanto normale non era.
Non mi sento più di biasimare nessuno, di fare appelli, di fare proclamni perchè bastano poche parole scambiate con un amico vero o con la donna che ami, anche senza guardarsi negli occhi, per trasmettersi tutto e anche di più.
Da ieri sera le lacrime che solcano il mio viso hanno un sapore diverso, forte e aspro, duro e cattivo, freddo...freddo dentro e freddo fuori, come quel bandone che lentamente si chiude sui magazzini vuoti, le strade deserte e le cementizie spente.
Spente come i ricordi di chi ha lottato una vita e adesso non c'è più, affidando le sue memorie ad una anziana donna che, anche lei, di combattere non ne ha più voglia perchè la guerra dovrebbe essere in un altro modo, almeno per chi la conosce e per chi la vissuta, il nemico dovrebbe essere comune, dovrebbe essere esterno, dovrebbe essere estraneo a tutti e combattuto da tutti...il nemico non dovrebbe, nè potrebbe, essere uguale a noi stessi.
E trovo anche stupido parlare di nemici nel 2009 ma nient'altro, nessun altro termine mi viene in mente perchè i nemici dei pratesi sono i pratesi stessi e la loro voglia anzi non-voglia di reazione, che è pari a zero e che rende tutto molto, forse troppo, complicato.E tranquilli che, al contrario di quanto dicono, in questo discorso di sfumature gialle non se ne vede neanche l'ombra.
Chi ha tatuato sulla pelle la propria città è solo perchè non può tatuarsi il cuore.
Chi non lotta muore,chi muore non vive e nemmeno ci ha provato.
Se abbiamo già smesso, e parlo per tutti e anche per me, basta dirlo che chiudo il rubinetto alle lacrime e apro quello della disperazione.
Io non ci credo che siamo così, non ci credo che il nostro orgoglio sia morto davvero.
Non ci credo e non ci crederò mai,fino alla fine.
11 commenti:
posto questa mia cosa anche qua sopra,nonostante non mi fosse lontamente passato per il cervello.
lo faccio senza polemica e senza doppi fini es ESCLUSIVAMENTE perchè me lo ha chiesto un amico, e lo ha fatto da amico.
non scrivo per farmi leggere da nessuno,neanche mi interessa,uso le parole e le frasi come sfogo personale,come valvola di liberazione senza, quindi, nessunissima pretesa.
se uso internet al posto di carta e penna e solo una questione di comodità e pesaculaggine,nella speranza,visto che è un luogo pubblico, di nno infastidire nessuno.
saluti.
molto bello il punto uno dei più belli di tutti....
RAGAZZI CHE NE PENSATE DI PORTARE ALLO STADIO UN PEZZO DELLO STRISCIONE DELLA MANIFESTAZIONE(PRATO NON DEVE CHIUDERE),COME ERA PRESENTE IERI SERA ALLA TRASMISSIONE ANNOZZERO
ma vav'ete rotto i' cazzo
sarebbe molto bello portarlo perchè rappresenta un pezzo di città e in un luogo d'aggregazione come lo stadio sarebbe importante farlo vedere...anche se l'aggregazione allo stadio oggi è davvero poca...quanto sarebbe imortante una squadra di calcio con le palle che possa portare gente...quanto sarebbe importante l'aggregazione ed il senso d'appartenenza comune dello stadio...ma purtroppo ci manca anche questo...
PORTIAMO LO STRISCIONE ANCHE SE SIAMO IN 10, PORTIAMOLO CERCHIAMO DI RECUPERARLO NIERI.. DAI OPPURE NE FACCIAMO UNO NOI CON UN ALTRO SLOGAN è UGUALE.. OTTIMA IDEA..
lo striscione è lungo 1km ed è lo striscione più lungo del mondo,un basterebbe tutto lo stadio per tenerlo.
Per lo striscione basta che ce ne danno un pezzo,in cui si legge la frase PRATO NON DEVE CHIUDERE.
Non dobbiamo mollare cazzo!!!
i'problema è che ora con questa cazzo di repressione di merda ci vogliono i permessi per farlo entrare...
Nieri, mi hai fatto commuovere.
Grazie a Dio esistono ancora persone come te in questa città!
PRATESI NON MOLLIAMO!
p.s l'idea dello striscione non mi sembra male
Grande Nieri gran belle parole.
Io e la mia famiglia siamo gente che vive di tessile e non vediamo un futuro perchè le prospettive sono zero...
Però da veri PRATESI bisogna rimboccacci le maniche e provare se possibile a fare di più e meglio di prima...
Menomale c'è ancora gente come te che c'ha i'cuore.
Alessio
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